Si terranno domani alle 10,30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i funerali di Giuseppe Palumbo, generale di Corpo d'Armata dei paracadutisti, spentosi due giorni fa al Policlinico Gemelli dove era ricoverato da alcuni giorni.
Leggendarie le sue imprese in Africa, sul fronte Eritreo,e tra queste spicca la rocambolesca conquista con i suoi uomini di forte Harrington, una munitissima base inglese d'importanza strategica. Catturato dagli inglesi, quando le sorti italiane in Eritrea volgevano al peggio, fu protagonista di tredici evasioni: drammatica quella che lo costrinse a nuotare per sette ore nell'oceano con un pugnale in mezzo ai denti per difendersi dagli squali; storica e da guinness dei primati quella che dal Kenya lo condusse in Italia percorrendo ottomila chilometri.
Ma coraggio e spirito cavalleresco non si spensero con gli echi della guerra.
Negli anni '70 prese a sberle un giornalista di «Paese Sera» che in un articolo aveva insinuato che i paracadutisti prendevano eccitanti per fare i lanci. «
Clamorosa fu la restituzione della medaglia al presidente Pertini quando questi conferì il medesimo riconoscimento a Bentivegna uno degli autori della strage di via Rasella. «Non si presentò alle autorità tedesche e provocò la strage delle Fosse Ardeatine», disse Palumbo.